Angelica Donati è columnist per Property Week, la principale rivista B2B del Regno Unito dedicata al settore immobiliare. Nel suo terzo articolo, condivide una riflessione sulla svolta in atto nel Real Estate, non solo frutto dell’impatto di proptech ma di uno spostamento verso un nuovo paradigma del settore.

Alla base di questo cambiamento c’è l’avvento delle nuove opportunità offerte dalla tecnologia, che hanno reso possibile una gestione molto più dinamica del portfolio, con un relativo cambiamento nei modelli di business.

Le aziende si muovono quindi dai tradizionali modelli di gestione delle risorse verso soluzioni intelligenti per soddisfare le esigenze dei clienti e massimizzare sia i loro rendimenti sia l’utilizzo delle risorse.

Secondo il recente rapporto Emerging Trends in Real Estate di PwC e ULI, siamo in una fase cruciale per proprietari e operatori del settore per mantenere o rafforzare le proprie performance. Un processo reso più rapido dal fatto che il cambiamento delle esigenze degli utenti e una maggiore trasparenza delle informazioni hanno accelerato i tempi per l’obsolescenza degli edifici, generando la necessità maggiore flessibilità del portafoglio.

Una rivoluzione, questa, che le strategie e gli strumenti del proptech possono permettere di governare. Per questo, molti player immobiliari stanno iniziando a investire in tecnologia – per quanto ancora il comparto registri ancora la spesa più bassa in IT di qualsiasi altro settore di attività – mentre altri stanno adottando un approccio di “capitale di rischio”.

Storicamente, gli operatori del real estate sono stati “in competizione” tra loro, e gli investimenti necessari per costituire un portafoglio significativo erano efficaci barriere efficaci. Oggi, le grandi aziende del tech mostrano un crescente interesse per lo spazio “fisico” delle costruzioni: basti pensare al progetto di smart city di Google a Toronto o all’acquisto di Whole Foods da parte di Amazon.

Entrano quindi nuovi competitor, si costituiscono nuovi interlocutori, e cambia necessariamente, di conseguenza, il paradigma di un intero settore.