“Nuove competenze, ricambio generazionale e sviluppo sostenibile: serve una visione a lungo termine per il bene del Paese.

Come giovani imprenditori abbiamo il dovere di impegnarci ed essere ottimisti. Insieme possiamo e vogliamo costruire un futuro in cui l’edilizia non sia solo un comparto, ma un sistema in grado di trasformare in meglio l’Italia e costruire il percorso del cambiamento

Il settore delle costruzioni ha contribuito per circa un terzo alla crescita del Pil, ma ora rallenta a causa della stretta al Superbonus e dei ritardi sulle opere pubbliche. Ma esistono i presupposti per invertire la rotta: il PNRR, i fondi strutturali europei 2021-2027 e il Fondo di Sviluppo e Coesione. Presto serviranno altri 150mila lavoratori con elevate competenze per realizzare le opere legate alle politiche europee di decarbonizzazione e alla direttiva case green. Questo sarà possibile solo puntando su nuove risorse.

Al XXIII Convegno nazionale di Ance Giovani ci siamo confrontati con i protagonisti delle istituzioni, dell’economia e dell’impresa sulle strategie e le buone pratiche per portare valore al Paese e contribuire alla crescita”.

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